Le interazioni fra economia e ambiente biologico nell´Europa pre-industriale. Secc XIII-XVIII
28/5/07 .- www.istitutodatini.it/THARG
Chiamata per contributi scientifici XLI Settimana di Studi, 26-30 Aprile 2009
LE INTERAZIONI FRA ECONOMIA E AMBIENTE BIOLOGICO NELL‟EUROPA PRE-INDUSTRIALE. SECC. XIII-XVIII
Le malattie sono state il principale killer degli uomini, ma proprio perciò esse sono state anche il principale creatore della storia. Jared Diamond, Guns, Germs, and Steel: the Fates of Human Societies, New York-London 1997, p. 197. Peste, parassiti e agenti patogeni hanno esercitato una influenza fondamentale sullo sviluppo dell‟Europa preindustriale attraverso i loro effetti sulla sopravvivenza e riproduzione di uomini, piante, animali. Nel corso dei secoli, microorganismi hanno in molti modi fatto precipitare crisi, prolungato recessioni, e, sulla lunga durata, promosso un processo di sopravvivenza biologica dei più adatti. Per altro verso, la loro assenza o quiescenza ha sostenuto episodi di fioritura economica e demografica, come, ad esempio, durante il “lungo” tredicesimo secolo. Tuttavia la connessione tra malattie ed attività economica è stata più complessa di quanto potrebbe far pensare una semplice interpretazione smithiana, maltusiana, ricardiana o marxista degli eventi. Ad esempio, benché la crescita demografica e la interazione siano stati fattori tipici nel creare le precondizioni per l‟emergere e il diffondersi di devastanti epidemie, come la Peste Nera e il vaiolo, le epidemie in sé avevano invariabilmente un‟origine biologica e quindi esogena rispetto al sistema economico. Mentre alcune malattie rimasero endemiche, altre mutarono e crebbero in virulenza nel tempo o al contrario si ridimensionarono via via che coloro che erano stati esposti ad esse andavano acquisendo l‟immunità. Qualcuna, come la peste e il sudor anglicus, si estinse o svanì da sola. Massimo Livi-Bacci ha osservato che, „gli storici hanno molte prove delle mutevoli interazioni fra uomini e agenti patogeni, dell‟apparizione di nuove malattie, delle trasformazioni che alcune di esse subirono, della scomparsa di altre‟ (A Concise History of World Population, 3rd edition, Oxford 2001, p. 183).
Per opporsi e controllare le epidemie gli uomini hanno fatto ricorso alla fuga, alla religione, alla medicina, alla scienza. Gli agricoltori hanno fatto fronte all‟incertezza biologica diversificando, spalmando i rischi, immagazzinando, e cambiando costantemente i loro stock di semi e bestiame. Sforzi di questo tipo sono stati più necessari in certi periodi che non in altri, e non erano mai privi di costi. Il successo è stato sempre parziale e ancor oggi il tentativo di contenere e dominare pienamente le malattie di piante, animali e uomini e quello di tutelare e promuovere la riproduzione vegetale, animale e umana è tuttora soggetto a molti fattori esterni e legato all‟esperienza, alla conoscenza e all‟investimento di ingenti risorse economiche. Progredire nella comprensione e nella interpretazione della natura delle interazioni fra economia e fattori biologici nell‟Europa preindustriale richiede analoghi investimenti. Innanzitutto, esso dipende dallo sviluppo di modelli esplicativi capaci di meglio interpretare la natura essenzialmente biunivoca di queste interazioni. Ed è proprio attorno a quelle interazioni che si dovrà concentrare il dibattito della Settimana.
Domenica 26 aprile:
Introduction/Prolusione: „Le interazioni fra economia e ambiente biologico nell‟Europa pre-industriale”
Prima sessione:
Biologia in crescita o in declino: la patologia mutevole di pestilenze, parassiti e agenti patogeni
Nel mondo della biologia niente è immutabile, ma vi è al contrario una continua interazione e un mutuo adattamento fra i principali elementi in gioco: uomini, microbi patogeni (batteri, virus, protozoi,spirocheta, rickettsia, ecc), e animali (serbatoi o vettori di microbi).
Massimo Livi-Bacci, A Concise History of World Population, 3rd edn., Oxford 2001, p. 183.
E’ difficile fare una accurata valutazione dell’andamento della mortalità nel tempo e nelle varie regioni. Tuttavia, ci sembra di poter considerare affidabile la tesi di Michael Flinn, secondo cui la mortalità europea iniziò a stabilizzarsi nel XVII secolo. E’ evidente, come dichiara lo stesso Flinn, che ciò fu principalmente frutto di un intervento umano.
Mark Harrison, Disease and the Modern World: 1500 to the Present Day, Cambridge 2004, p. 69.
Infezioni di raccolti, epidemie di animali, e malattie umane non furono fatti accidentali, ma derivavano da specifiche circostanze ambientali e biologiche. Spiegare origine e natura delle infezioni è dunque fondamentale per comprendere tempi e modi della loro diffusione e del loro impatto demografico ed economico. Dunque si invitano i relatori a prendere in esame le origini biologiche, i meccanismi di diffusione e la virulenza di queste malattie, parassiti e agenti patogeni che ebbero un significativo impatto sui raccolti, sugli animali domestici, e sugli uomini fra il 1200 e il 1800.
Quando e perché le pestilenze, i parassiti e gli agenti patogeni persero di virulenza nel loro impatto demografico ed economico? Come si riuscì a rendere più sicura la sopravvivenza e la riproduzione di piante, animali e uomini? Con quali strumenti gli uomini proteggevano e promuovevano la naturale fertilità del suolo, degli animali domestici e dei loro simili? Il progresso economico fu una conseguenza o una causa di questo processo? Gli interventi dovranno considerare quando, perché e come nell‟Europa preindustriale gli uomini riuscirono a dominare i fattori biologici
Seconda sessione:
Reazioni demografiche ed economiche agli impatti biologici
L’impatto degli shocks esogeni sull’economia è inesorabilmente connesso alle risposte endogene.
Mark Bailey, „Per Impetum Maris: Natural Disaster and Economic Decline in Eastern England, 1275-1350‟, pp. 184-208 in Before the Black Death: Studies in the ‘Crisis’ of the Early Fourteenth Century, ed. B.M.S. Campbell, Manchester 1991, p. 208.
La storia dimostra che le risposte umane agli eventi, o sequenza di eventi, biologici, sono state assai diverse. Alcuni di questi shocks, benché assai forti, ebbero solo effetti transitori. Altri produssero un cambiamento più durevole nello status quo socio-economico. Qualcuno – e la Peste Nera ne è l‟esempio più significativo – sembrano aver cambiato il corso della storia. Dunque, gli interventi dovranno focalizzarsi sulle interazioni fra economia e biologia. Essi potranno contenere analisi critiche delle reazioni demografiche ed economiche agli shocks esogeni prodotti da infestazioni, epidemie, e pestilenze, oppure ricerche su casi-tipo di variazioni temporali, spaziali e socio-economiche nell‟incidenza e nelle conseguenze di infezioni vegetali, animali e umane.
Terza sessione:
Salute e ricchezza – gli standard di vita biologici ed economici
Ci troviamo ora a doverci confrontare con un fatto indiscutibile che gli storici sono stati restii a riconoscere, e cioè l’autonomia dell’indice di mortalità: indice di mortalità che potrebbe prevalere su fattori contrastanti, come i bassi prezzi, l’abbondanza di terra libera, l’insufficienza di forza-lavoro, e la crescita dei salari reali.
J.D. Chambers, Population, Economy, and Society in Pre-Industrial England, Oxford 1972, p. 82.
Livelli, andamenti e variazioni nello standard di vita sono abitualmente misurati in termini di crescita del potere di acquisto dei salari reali. I dati demografici sulle aspettativa di vita, fecondità, morbilità, mortalità per fasce d‟età, e alcuni indicatori indiretti delle condizioni di nutrizione e malattia, come i dati sull‟altezza, suggeriscono prospettive alternative riguardo agli standard di benessere umano. Mentre alcuni gruppi sociali privilegiati riuscirono a combinare con successo ricchezza e salute, furono poche le società che riuscirono a ottenere questo risultato per un periodo significativo di tempo. Di fatto, i salari reali tendevano ad essere più alti quando una bassa aspettativa di vita deprimeva l‟offerta di lavoro, come avvenne durante il XV secolo (memorabilmente descritto da Sylvia Thrupp come „l‟età d‟oro dei batteri‟). Quanto generale e persistente fu questa relazione inversa, e quando cambiò (se è poi vero che cambiò)? Gli interventi dovrebbero principalmente confrontare dati demografici e paleo-archeologici relativi alla misurazione delle condizioni di salute e malattia, con misurazioni economiche di benessere materiale, oppure offrire casi di studio che illustrino le relazioni fra morbilità, mortalità e standard di vita.
Quarta sessione:
Vivere nell’incertezza: risposte religiose, scientifiche, culturali ed economiche ai rischi biologici
La peste sfoltì i quadri di coloro che detenevano cultura e conoscenza e ridusse i loro anni di servizio; ciò indebolì scuole ed università e compromise la qualità delle tradizioni culturali. Ma al tempo stesso aprì la strada al rinnovamento. Di più: il timore della peste e della morte improvvisa intensificò la sensibilità religiosa della popolazione e la disseminò in una fascia più ampia della società. Ma favorì anche lo sviluppo di un tipo di religiosità medica quasi magica, di cui era principale protagonista il culto del santo protettore e dei santi guaritori.
David Herlihy, The Black Death and the Transformation of the West, Cambridge Mass. 1997, p. 81.
In un‟epoca ad alto rischio, quali strategie utilizzarono gli individui, le famiglie, le comunità e i produttori agricoli per evitare, mitigare o scendere a patti con i rischi biologici? Quanto furono efficaci quelle strategie, quali ne erano i costi, e come cambiarono o furono capaci di evolversi in risposta al cambiamento delle circostanze biologiche? Gli interventi dovrebbero esaminare questi aspetti delle interazioni fra economia e biologia e le più ampie implicazioni economiche dei „modi di pensare e sentire‟ prodotti dall‟incertezza biologica.
XLI Settimana di Studi, 26-30 Aprile 2009
Le interazioni fra economia e ambiente biologico nell’Europa pre-industriale. Secc. XIII-XVIII
Struttura della Settimana
Domenica 26 aprile: Apertura e prolusione
Introduction/Prolusione:
„Le interazioni fra economia e biologia nell‟Europa preindustriale‟
Prima sessione: Biologia in crescita o in declino: la patologia mutevole di pestilenze, parassiti e agenti patogeni
Relazioni
(A) Le origini biologiche, meccanismi di diffusione e virulenza di pesti, parassiti e agenti patogeni, 1200-1800.
(B) Quando, perché e come nell‟Europa preindustriale epidemie, parassiti e agenti patogeni persero di virulenza nel loro impatto demografico ed economico.
Comunicazioni
Casi di studio di (a) specifiche epidemie, parassiti e agenti patogeni e loro impatto sull‟uomo, 1200-1800, e (b) quando, perché e come gli uomini riuscirono a prevalere sulla biologia
Seconda sessione: Reazioni demografiche ed economiche agli impatti biologici
Relazioni
Analisi critiche delle reazioni demografiche ed economiche agli shock esogeni dovuti a infezioni, epidemie e malattie
Comunicazioni
Casi di studio di variazioni temporali, spaziali e socio-economiche nella incidenza e nelle conseguenze di infezioni vegetali, animali ed umane.
Terza sessione: Salute e ricchezza – gli standard di vita biologici ed economici
Relazioni
Misurazione demografica e paleoarcheologica delle malattie umane confrontata con la misurazione economica del benessere materiale
Comunicazioni
Casi di studio delle relazioni tra morbilità, mortalità e standards di vita
Quarta sessione: Vivere nell’incertezza: risposte religiose, scientifiche, culturali ed economiche ai rischi biologici
Relazioni
Strategie utilizzate da individui, famiglie, comunità e produttori agricoli per evitare, mitigare o razionalizzare i rischi biologici.
Comunicazioni
„Modi di pensare e di sentire‟ generati da incertezza biologica e loro principali implicazioni economiche.
Gli studiosi sono invitati a valutare quanto illustrato in queste premesse e ad inviare la loro proposta di intervento, tramite la compilazione dell‟apposito format, che è stato preparato per facilitare alla Giunta del Comitato scientifico una accurata valutazione delle proposte. L‟intervento proposto dovrà rappresentare un contributo originale, frutto di ricerche nuove sopra il tema proposto. Esso potrà avere il carattere di relazione (contributo di taglio generale e comparativo) o di comunicazione (contributo di taglio specifico o presentazione di un caso di studio). Il format compilato con la proposta di intervento dovrà giungere entro il 15 settembre 2007 all‟indirizzo:
Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” via Muzzi 38, I 59100 Prato, ITALY
e-mail: datini@istitutodatini.it
La Giunta del Comitato scientifico prenderà in esame solo i format compilati in tutte le loro parti e deciderà sul loro accoglimento entro il 31 ottobre 2007. I membri della Giunta sono: Wim Blockmans (Leiden, Presidente), Michele Cassandro (Siena, Vice-Presidente), Miguel Ángel Ladero Quesada (Madrid, Vice-Presidente), Giampiero Nigro (Firenze, Direttore scientifico), Giorgio Borelli (Verona), Bruce M.S. Campbell (Belfast), Murat Çizakça (Istanbul), Antonio Di Vittorio (Bari), Laurence Fontaine (Parigi), Alberto Grohmann (Perugia), Adam Manikowski (Varsavia), Paola Massa (Genova), John Munro (Toronto), Michael North (Greifswald). Tutti gli interventi presentati al convegno devono essere originali e non pubblicati prima o tradotti da precedenti pubblicazioni. I testi provvisori dei contributi selezionati per la Settimana di studi dovranno giungere alla Fondazione Datini entro il 28 febbraio 2009. Tali contributi saranno messi in linea (con accesso protetto e riservato a relatori, comunicanti e membri del Comitato scientifico) nelle pagine web dell‟Istituto prima della Settimana di Studi, per consentire una discussione più approfondita dei loro contenuti. Durante il convegno, i partecipanti offriranno una presentazione di sintesi del loro contributo, della durata di 20 minuti per le relazioni, e di 10 minuti per le comunicazioni, in una delle tre lingue ufficiali del convegno (italiano, francese e inglese). Sarà assicurata la traduzione simultanea per le suddette lingue. I testi definitivi degli interventi, rivisti dagli autori (max. 70.000 battute per le relazioni; 30.000 battute per le comunicazioni) dovranno essere inviati all‟Istituto entro il 30 giugno 2009, e saranno pubblicati (insieme ad un abstract in due lingue preparato dall‟autore) entro un anno negli Atti delle Settimane di Studi. Ai fini della pubblicazione negli Atti, saranno accettati anche testi in lingua spagnola e tedesca. La Fondazione Datini sosterrà, per i partecipanti definitivamente invitati, i seguenti costi:
- Biglietto ferroviario (prima classe) o aereo (tariffa speciale in classe turistica), secondo le modalità indicate in una apposita lettera inviata alcuni mesi prima del convegno
- Alloggio per 5 notti a Prato in hotel convenzionati con l‟Istituto (pernottamento e prima colazione)
- 20 Euro al giorno di buoni-pasto, da consumare presso ristoranti convenzionati con l‟Istituto, che praticano tariffe concordate
- Nessun compenso in denaro.
Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica "F.
Datini"
Palazzo Benini - Via L. Muzzi 38 - 59100 Prato
tel (39) 0574 604187 - Fax (39) 0574 604297
Sito Web: www.istitutodatini.it
E-mail: datini@istitutodatini.it
C. Fisc. e P. IVA (=VAT): 02031940972
LE INTERAZIONI FRA ECONOMIA E AMBIENTE BIOLOGICO NELL‟EUROPA PRE-INDUSTRIALE. SECC. XIII-XVIII
Le malattie sono state il principale killer degli uomini, ma proprio perciò esse sono state anche il principale creatore della storia. Jared Diamond, Guns, Germs, and Steel: the Fates of Human Societies, New York-London 1997, p. 197. Peste, parassiti e agenti patogeni hanno esercitato una influenza fondamentale sullo sviluppo dell‟Europa preindustriale attraverso i loro effetti sulla sopravvivenza e riproduzione di uomini, piante, animali. Nel corso dei secoli, microorganismi hanno in molti modi fatto precipitare crisi, prolungato recessioni, e, sulla lunga durata, promosso un processo di sopravvivenza biologica dei più adatti. Per altro verso, la loro assenza o quiescenza ha sostenuto episodi di fioritura economica e demografica, come, ad esempio, durante il “lungo” tredicesimo secolo. Tuttavia la connessione tra malattie ed attività economica è stata più complessa di quanto potrebbe far pensare una semplice interpretazione smithiana, maltusiana, ricardiana o marxista degli eventi. Ad esempio, benché la crescita demografica e la interazione siano stati fattori tipici nel creare le precondizioni per l‟emergere e il diffondersi di devastanti epidemie, come la Peste Nera e il vaiolo, le epidemie in sé avevano invariabilmente un‟origine biologica e quindi esogena rispetto al sistema economico. Mentre alcune malattie rimasero endemiche, altre mutarono e crebbero in virulenza nel tempo o al contrario si ridimensionarono via via che coloro che erano stati esposti ad esse andavano acquisendo l‟immunità. Qualcuna, come la peste e il sudor anglicus, si estinse o svanì da sola. Massimo Livi-Bacci ha osservato che, „gli storici hanno molte prove delle mutevoli interazioni fra uomini e agenti patogeni, dell‟apparizione di nuove malattie, delle trasformazioni che alcune di esse subirono, della scomparsa di altre‟ (A Concise History of World Population, 3rd edition, Oxford 2001, p. 183).
Per opporsi e controllare le epidemie gli uomini hanno fatto ricorso alla fuga, alla religione, alla medicina, alla scienza. Gli agricoltori hanno fatto fronte all‟incertezza biologica diversificando, spalmando i rischi, immagazzinando, e cambiando costantemente i loro stock di semi e bestiame. Sforzi di questo tipo sono stati più necessari in certi periodi che non in altri, e non erano mai privi di costi. Il successo è stato sempre parziale e ancor oggi il tentativo di contenere e dominare pienamente le malattie di piante, animali e uomini e quello di tutelare e promuovere la riproduzione vegetale, animale e umana è tuttora soggetto a molti fattori esterni e legato all‟esperienza, alla conoscenza e all‟investimento di ingenti risorse economiche. Progredire nella comprensione e nella interpretazione della natura delle interazioni fra economia e fattori biologici nell‟Europa preindustriale richiede analoghi investimenti. Innanzitutto, esso dipende dallo sviluppo di modelli esplicativi capaci di meglio interpretare la natura essenzialmente biunivoca di queste interazioni. Ed è proprio attorno a quelle interazioni che si dovrà concentrare il dibattito della Settimana.
Domenica 26 aprile:
Introduction/Prolusione: „Le interazioni fra economia e ambiente biologico nell‟Europa pre-industriale”
Prima sessione:
Biologia in crescita o in declino: la patologia mutevole di pestilenze, parassiti e agenti patogeni
Nel mondo della biologia niente è immutabile, ma vi è al contrario una continua interazione e un mutuo adattamento fra i principali elementi in gioco: uomini, microbi patogeni (batteri, virus, protozoi,spirocheta, rickettsia, ecc), e animali (serbatoi o vettori di microbi).
Massimo Livi-Bacci, A Concise History of World Population, 3rd edn., Oxford 2001, p. 183.
E’ difficile fare una accurata valutazione dell’andamento della mortalità nel tempo e nelle varie regioni. Tuttavia, ci sembra di poter considerare affidabile la tesi di Michael Flinn, secondo cui la mortalità europea iniziò a stabilizzarsi nel XVII secolo. E’ evidente, come dichiara lo stesso Flinn, che ciò fu principalmente frutto di un intervento umano.
Mark Harrison, Disease and the Modern World: 1500 to the Present Day, Cambridge 2004, p. 69.
Infezioni di raccolti, epidemie di animali, e malattie umane non furono fatti accidentali, ma derivavano da specifiche circostanze ambientali e biologiche. Spiegare origine e natura delle infezioni è dunque fondamentale per comprendere tempi e modi della loro diffusione e del loro impatto demografico ed economico. Dunque si invitano i relatori a prendere in esame le origini biologiche, i meccanismi di diffusione e la virulenza di queste malattie, parassiti e agenti patogeni che ebbero un significativo impatto sui raccolti, sugli animali domestici, e sugli uomini fra il 1200 e il 1800.
Quando e perché le pestilenze, i parassiti e gli agenti patogeni persero di virulenza nel loro impatto demografico ed economico? Come si riuscì a rendere più sicura la sopravvivenza e la riproduzione di piante, animali e uomini? Con quali strumenti gli uomini proteggevano e promuovevano la naturale fertilità del suolo, degli animali domestici e dei loro simili? Il progresso economico fu una conseguenza o una causa di questo processo? Gli interventi dovranno considerare quando, perché e come nell‟Europa preindustriale gli uomini riuscirono a dominare i fattori biologici
Seconda sessione:
Reazioni demografiche ed economiche agli impatti biologici
L’impatto degli shocks esogeni sull’economia è inesorabilmente connesso alle risposte endogene.
Mark Bailey, „Per Impetum Maris: Natural Disaster and Economic Decline in Eastern England, 1275-1350‟, pp. 184-208 in Before the Black Death: Studies in the ‘Crisis’ of the Early Fourteenth Century, ed. B.M.S. Campbell, Manchester 1991, p. 208.
La storia dimostra che le risposte umane agli eventi, o sequenza di eventi, biologici, sono state assai diverse. Alcuni di questi shocks, benché assai forti, ebbero solo effetti transitori. Altri produssero un cambiamento più durevole nello status quo socio-economico. Qualcuno – e la Peste Nera ne è l‟esempio più significativo – sembrano aver cambiato il corso della storia. Dunque, gli interventi dovranno focalizzarsi sulle interazioni fra economia e biologia. Essi potranno contenere analisi critiche delle reazioni demografiche ed economiche agli shocks esogeni prodotti da infestazioni, epidemie, e pestilenze, oppure ricerche su casi-tipo di variazioni temporali, spaziali e socio-economiche nell‟incidenza e nelle conseguenze di infezioni vegetali, animali e umane.
Terza sessione:
Salute e ricchezza – gli standard di vita biologici ed economici
Ci troviamo ora a doverci confrontare con un fatto indiscutibile che gli storici sono stati restii a riconoscere, e cioè l’autonomia dell’indice di mortalità: indice di mortalità che potrebbe prevalere su fattori contrastanti, come i bassi prezzi, l’abbondanza di terra libera, l’insufficienza di forza-lavoro, e la crescita dei salari reali.
J.D. Chambers, Population, Economy, and Society in Pre-Industrial England, Oxford 1972, p. 82.
Livelli, andamenti e variazioni nello standard di vita sono abitualmente misurati in termini di crescita del potere di acquisto dei salari reali. I dati demografici sulle aspettativa di vita, fecondità, morbilità, mortalità per fasce d‟età, e alcuni indicatori indiretti delle condizioni di nutrizione e malattia, come i dati sull‟altezza, suggeriscono prospettive alternative riguardo agli standard di benessere umano. Mentre alcuni gruppi sociali privilegiati riuscirono a combinare con successo ricchezza e salute, furono poche le società che riuscirono a ottenere questo risultato per un periodo significativo di tempo. Di fatto, i salari reali tendevano ad essere più alti quando una bassa aspettativa di vita deprimeva l‟offerta di lavoro, come avvenne durante il XV secolo (memorabilmente descritto da Sylvia Thrupp come „l‟età d‟oro dei batteri‟). Quanto generale e persistente fu questa relazione inversa, e quando cambiò (se è poi vero che cambiò)? Gli interventi dovrebbero principalmente confrontare dati demografici e paleo-archeologici relativi alla misurazione delle condizioni di salute e malattia, con misurazioni economiche di benessere materiale, oppure offrire casi di studio che illustrino le relazioni fra morbilità, mortalità e standard di vita.
Quarta sessione:
Vivere nell’incertezza: risposte religiose, scientifiche, culturali ed economiche ai rischi biologici
La peste sfoltì i quadri di coloro che detenevano cultura e conoscenza e ridusse i loro anni di servizio; ciò indebolì scuole ed università e compromise la qualità delle tradizioni culturali. Ma al tempo stesso aprì la strada al rinnovamento. Di più: il timore della peste e della morte improvvisa intensificò la sensibilità religiosa della popolazione e la disseminò in una fascia più ampia della società. Ma favorì anche lo sviluppo di un tipo di religiosità medica quasi magica, di cui era principale protagonista il culto del santo protettore e dei santi guaritori.
David Herlihy, The Black Death and the Transformation of the West, Cambridge Mass. 1997, p. 81.
In un‟epoca ad alto rischio, quali strategie utilizzarono gli individui, le famiglie, le comunità e i produttori agricoli per evitare, mitigare o scendere a patti con i rischi biologici? Quanto furono efficaci quelle strategie, quali ne erano i costi, e come cambiarono o furono capaci di evolversi in risposta al cambiamento delle circostanze biologiche? Gli interventi dovrebbero esaminare questi aspetti delle interazioni fra economia e biologia e le più ampie implicazioni economiche dei „modi di pensare e sentire‟ prodotti dall‟incertezza biologica.
XLI Settimana di Studi, 26-30 Aprile 2009
Le interazioni fra economia e ambiente biologico nell’Europa pre-industriale. Secc. XIII-XVIII
Struttura della Settimana
Domenica 26 aprile: Apertura e prolusione
Introduction/Prolusione:
„Le interazioni fra economia e biologia nell‟Europa preindustriale‟
Prima sessione: Biologia in crescita o in declino: la patologia mutevole di pestilenze, parassiti e agenti patogeni
Relazioni
(A) Le origini biologiche, meccanismi di diffusione e virulenza di pesti, parassiti e agenti patogeni, 1200-1800.
(B) Quando, perché e come nell‟Europa preindustriale epidemie, parassiti e agenti patogeni persero di virulenza nel loro impatto demografico ed economico.
Comunicazioni
Casi di studio di (a) specifiche epidemie, parassiti e agenti patogeni e loro impatto sull‟uomo, 1200-1800, e (b) quando, perché e come gli uomini riuscirono a prevalere sulla biologia
Seconda sessione: Reazioni demografiche ed economiche agli impatti biologici
Relazioni
Analisi critiche delle reazioni demografiche ed economiche agli shock esogeni dovuti a infezioni, epidemie e malattie
Comunicazioni
Casi di studio di variazioni temporali, spaziali e socio-economiche nella incidenza e nelle conseguenze di infezioni vegetali, animali ed umane.
Terza sessione: Salute e ricchezza – gli standard di vita biologici ed economici
Relazioni
Misurazione demografica e paleoarcheologica delle malattie umane confrontata con la misurazione economica del benessere materiale
Comunicazioni
Casi di studio delle relazioni tra morbilità, mortalità e standards di vita
Quarta sessione: Vivere nell’incertezza: risposte religiose, scientifiche, culturali ed economiche ai rischi biologici
Relazioni
Strategie utilizzate da individui, famiglie, comunità e produttori agricoli per evitare, mitigare o razionalizzare i rischi biologici.
Comunicazioni
„Modi di pensare e di sentire‟ generati da incertezza biologica e loro principali implicazioni economiche.
Gli studiosi sono invitati a valutare quanto illustrato in queste premesse e ad inviare la loro proposta di intervento, tramite la compilazione dell‟apposito format, che è stato preparato per facilitare alla Giunta del Comitato scientifico una accurata valutazione delle proposte. L‟intervento proposto dovrà rappresentare un contributo originale, frutto di ricerche nuove sopra il tema proposto. Esso potrà avere il carattere di relazione (contributo di taglio generale e comparativo) o di comunicazione (contributo di taglio specifico o presentazione di un caso di studio). Il format compilato con la proposta di intervento dovrà giungere entro il 15 settembre 2007 all‟indirizzo:
Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini” via Muzzi 38, I 59100 Prato, ITALY
e-mail: datini@istitutodatini.it
La Giunta del Comitato scientifico prenderà in esame solo i format compilati in tutte le loro parti e deciderà sul loro accoglimento entro il 31 ottobre 2007. I membri della Giunta sono: Wim Blockmans (Leiden, Presidente), Michele Cassandro (Siena, Vice-Presidente), Miguel Ángel Ladero Quesada (Madrid, Vice-Presidente), Giampiero Nigro (Firenze, Direttore scientifico), Giorgio Borelli (Verona), Bruce M.S. Campbell (Belfast), Murat Çizakça (Istanbul), Antonio Di Vittorio (Bari), Laurence Fontaine (Parigi), Alberto Grohmann (Perugia), Adam Manikowski (Varsavia), Paola Massa (Genova), John Munro (Toronto), Michael North (Greifswald). Tutti gli interventi presentati al convegno devono essere originali e non pubblicati prima o tradotti da precedenti pubblicazioni. I testi provvisori dei contributi selezionati per la Settimana di studi dovranno giungere alla Fondazione Datini entro il 28 febbraio 2009. Tali contributi saranno messi in linea (con accesso protetto e riservato a relatori, comunicanti e membri del Comitato scientifico) nelle pagine web dell‟Istituto prima della Settimana di Studi, per consentire una discussione più approfondita dei loro contenuti. Durante il convegno, i partecipanti offriranno una presentazione di sintesi del loro contributo, della durata di 20 minuti per le relazioni, e di 10 minuti per le comunicazioni, in una delle tre lingue ufficiali del convegno (italiano, francese e inglese). Sarà assicurata la traduzione simultanea per le suddette lingue. I testi definitivi degli interventi, rivisti dagli autori (max. 70.000 battute per le relazioni; 30.000 battute per le comunicazioni) dovranno essere inviati all‟Istituto entro il 30 giugno 2009, e saranno pubblicati (insieme ad un abstract in due lingue preparato dall‟autore) entro un anno negli Atti delle Settimane di Studi. Ai fini della pubblicazione negli Atti, saranno accettati anche testi in lingua spagnola e tedesca. La Fondazione Datini sosterrà, per i partecipanti definitivamente invitati, i seguenti costi:
- Biglietto ferroviario (prima classe) o aereo (tariffa speciale in classe turistica), secondo le modalità indicate in una apposita lettera inviata alcuni mesi prima del convegno
- Alloggio per 5 notti a Prato in hotel convenzionati con l‟Istituto (pernottamento e prima colazione)
- 20 Euro al giorno di buoni-pasto, da consumare presso ristoranti convenzionati con l‟Istituto, che praticano tariffe concordate
- Nessun compenso in denaro.
Fondazione Istituto Internazionale di Storia Economica "F.
Datini"
Palazzo Benini - Via L. Muzzi 38 - 59100 Prato
tel (39) 0574 604187 - Fax (39) 0574 604297
Sito Web: www.istitutodatini.it
E-mail: datini@istitutodatini.it
C. Fisc. e P. IVA (=VAT): 02031940972
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