Ritrovato l'ospedale dei pellegrini medievali (Montecopiolo, Urbino)
26/8/13 .- http://www.ilrestodelcarlino.it
Ritrovato l'ospedale dei pellegrini medievali. Scoperto a Montecopiolo dagli archeologi dell'Università di Urbino.
IL TERRITORIO provinciale di Pesaro e Urbino ricalca, in gran parte, l'antico ducato di Urbino. Tutto ebbe inizio nel XII secolo, quando i conti di Montefeltro avviarono la loro signoria territoriale espandendosi dal castello di Monte Copiolo, loro luogo d'origine e prima residenza.
Dall'anno 2002 l'Università degli Studi di Urbino (fondata nel 1506 proprio per volontà dei signori di Montefeltro), la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche ed il Comune di Montecopiolo indagano i ruderi del castello di Monte Copiolo, il principale sito medievale di potere della provincia, uno degli scavi di ambito medievistico più importanti d'Europa, un complesso che supera i 9.000 metri quadri.
Il team di lavoro diretto dalla professoressa Anna Lia Ermeti, titolare della cattedra di archeologia medievale, ha recentemente fatto una scoperta di grande rilievo. Nel corso della dodicesima campagna di scavo è affiorato dal terreno un importante complesso di ruderi composto da un'antica chiesa e da una struttura annessa interpretabile come luogo d'accoglienza per pellegrini: un "ospitale" o "spedale" (ospedale).
La sequenza cronologica attesta che sorse prima la chiesa (XII-XIII secolo, dedicata alla Madonna) e in seguito (XIV secolo) l'ospedale; ospedale che fu attivo sino al XVI secolo, gestito dalla confraternita della Madonna della Misericordia.
Come evinto da indagini svolte, in parallelo, su fonti storiche l'ospedale sorse su un terreno concesso ad alcuni laici dall'Arcibasilica Cattedrale di san Giovanni in Laterano in Roma per l'istituzione di una confraternita che potesse aver cura (misericordia) di pellegrini, poveri, infermi etc. Uno "spedale" simile, ma di dimensioni maggiori, si trovava anche nella città di Rimini. E numerosi pellegrini dovettero sostare all'ospedale tanto è vero che presso il castello sono state rinvenute testimonianze di cultura materiale provenienti da Francia, Spagna (una capasanta da pellegrino da Santiago de Compostela), dall'Impero Latino d'Oriente e persino dalla Terra Santa (una piastrina da pellegrino di quelle che venivano distribuite anche al tempio di Gerusalemme).
Il castello di Monte Copiolo era situato su un importantissimo valico tra valle del Conca e del Marecchia a controllo dell'antica via di comunicazione che raccordava le città di Urbino e San Leo.
Chiesa e ospedale sorsero fuori dalla porta del castello per collocarsi lungo la via battuta dai pellegrini e per evitare di condurre all'interno delle mura gli ammalati (tra il 1347 ed il 1353 imperversò la "peste nera"). L'ospedale è stato completamente indagato; sono in corso di scavo le sepolture che si trovano all'interno della chiesa, databili tra XIV e XVI secolo.
La campagna di scavo, condotta in collaborazione con gli studenti dell'Università Complutense di Madrid, ha riportato alla luce anche un cospicuo tratto delle mura di cinta del castello databile al XII secolo. Nelle precedenti campagne di scavo erano affiorati il palatium di residenza dei conti di Montefeltro (XII sec.), la loro prima cappella gentilizia (XII-XIII sec. conteneva 52 sepolture), torri, mura di cinta e numerose abitazioni.
L'attività di scavo è sostenuta da un finanziamento su progetto (programma di tutela e riqualificazione del territorio rurale asse 4, Montefeltro Leader) di cui il comune di Montecopiolo è risultato vincitore per il bacino del Montefeltro grazie all'attenzione che l'amministrazione del sindaco Alfonso Lattanzi riserva, da anni, alla valorizzazione del castello. Il progetto di scavo e recupero è a cura di Anna Lia Ermeti, Daniele Sacco, Claudia Marini, Siegfried Vona, Giampaolo e Livio Talozzi, Enzo Contadini. Per saperne di più su possibili visite, fare riferimento al sito internet infocastellomontecopiolo@gmail. com.
di Daniele Sacco
archeologo
I MONTEFELTRO VISSERO IN QUELLA RUPE IMPERVIA
LA RUPE di Monte Copiolo non fu abitata soltanto nel medioevo. Nella grotta presente all'interno del castello sono stati rinvenuti reperti riconducibili all'uomo di Neanderthal.
La rupe fu poi frequentata nell'età del Rame, fu sede di stanziamento in quella del Bronzo e del Ferro (è stato rinvenuto anche del buccheroide etrusco).
Il rilievo fu abitato in età romana (repubblicana ed imperiale) per poi essere rioccupato nel X secolo d. C., quando i vescovi di Montefeltro (?) fondarono il primo nucleo della fortificazione. Nel XII secolo i conti di Monte Copiolo ebbero in feudo la città di San Leo (anticamente chiamata "Montefeltro") e mutarono il loro cognome in "Conti di Montefeltro", ma continuarono a risiedere nel castello di Monte Copiolo sino al loro trasferimento nella città di Urbino.
Il castello, che sorge a 1.033 metri sul livello del mare ebbe tre cinte di mura, più di dieci torri di guardia ed una popolazione che nel XIV secolo era stimata in circa 500 abitanti (www.castello. montecopiolo.com / www. uniurb.it/archeologiamedievale).
IL TERRITORIO provinciale di Pesaro e Urbino ricalca, in gran parte, l'antico ducato di Urbino. Tutto ebbe inizio nel XII secolo, quando i conti di Montefeltro avviarono la loro signoria territoriale espandendosi dal castello di Monte Copiolo, loro luogo d'origine e prima residenza.
Dall'anno 2002 l'Università degli Studi di Urbino (fondata nel 1506 proprio per volontà dei signori di Montefeltro), la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche ed il Comune di Montecopiolo indagano i ruderi del castello di Monte Copiolo, il principale sito medievale di potere della provincia, uno degli scavi di ambito medievistico più importanti d'Europa, un complesso che supera i 9.000 metri quadri.
Il team di lavoro diretto dalla professoressa Anna Lia Ermeti, titolare della cattedra di archeologia medievale, ha recentemente fatto una scoperta di grande rilievo. Nel corso della dodicesima campagna di scavo è affiorato dal terreno un importante complesso di ruderi composto da un'antica chiesa e da una struttura annessa interpretabile come luogo d'accoglienza per pellegrini: un "ospitale" o "spedale" (ospedale).
La sequenza cronologica attesta che sorse prima la chiesa (XII-XIII secolo, dedicata alla Madonna) e in seguito (XIV secolo) l'ospedale; ospedale che fu attivo sino al XVI secolo, gestito dalla confraternita della Madonna della Misericordia.
Come evinto da indagini svolte, in parallelo, su fonti storiche l'ospedale sorse su un terreno concesso ad alcuni laici dall'Arcibasilica Cattedrale di san Giovanni in Laterano in Roma per l'istituzione di una confraternita che potesse aver cura (misericordia) di pellegrini, poveri, infermi etc. Uno "spedale" simile, ma di dimensioni maggiori, si trovava anche nella città di Rimini. E numerosi pellegrini dovettero sostare all'ospedale tanto è vero che presso il castello sono state rinvenute testimonianze di cultura materiale provenienti da Francia, Spagna (una capasanta da pellegrino da Santiago de Compostela), dall'Impero Latino d'Oriente e persino dalla Terra Santa (una piastrina da pellegrino di quelle che venivano distribuite anche al tempio di Gerusalemme).
Il castello di Monte Copiolo era situato su un importantissimo valico tra valle del Conca e del Marecchia a controllo dell'antica via di comunicazione che raccordava le città di Urbino e San Leo.
Chiesa e ospedale sorsero fuori dalla porta del castello per collocarsi lungo la via battuta dai pellegrini e per evitare di condurre all'interno delle mura gli ammalati (tra il 1347 ed il 1353 imperversò la "peste nera"). L'ospedale è stato completamente indagato; sono in corso di scavo le sepolture che si trovano all'interno della chiesa, databili tra XIV e XVI secolo.
La campagna di scavo, condotta in collaborazione con gli studenti dell'Università Complutense di Madrid, ha riportato alla luce anche un cospicuo tratto delle mura di cinta del castello databile al XII secolo. Nelle precedenti campagne di scavo erano affiorati il palatium di residenza dei conti di Montefeltro (XII sec.), la loro prima cappella gentilizia (XII-XIII sec. conteneva 52 sepolture), torri, mura di cinta e numerose abitazioni.
L'attività di scavo è sostenuta da un finanziamento su progetto (programma di tutela e riqualificazione del territorio rurale asse 4, Montefeltro Leader) di cui il comune di Montecopiolo è risultato vincitore per il bacino del Montefeltro grazie all'attenzione che l'amministrazione del sindaco Alfonso Lattanzi riserva, da anni, alla valorizzazione del castello. Il progetto di scavo e recupero è a cura di Anna Lia Ermeti, Daniele Sacco, Claudia Marini, Siegfried Vona, Giampaolo e Livio Talozzi, Enzo Contadini. Per saperne di più su possibili visite, fare riferimento al sito internet infocastellomontecopiolo@gmail. com.
di Daniele Sacco
archeologo
I MONTEFELTRO VISSERO IN QUELLA RUPE IMPERVIA
LA RUPE di Monte Copiolo non fu abitata soltanto nel medioevo. Nella grotta presente all'interno del castello sono stati rinvenuti reperti riconducibili all'uomo di Neanderthal.
La rupe fu poi frequentata nell'età del Rame, fu sede di stanziamento in quella del Bronzo e del Ferro (è stato rinvenuto anche del buccheroide etrusco).
Il rilievo fu abitato in età romana (repubblicana ed imperiale) per poi essere rioccupato nel X secolo d. C., quando i vescovi di Montefeltro (?) fondarono il primo nucleo della fortificazione. Nel XII secolo i conti di Monte Copiolo ebbero in feudo la città di San Leo (anticamente chiamata "Montefeltro") e mutarono il loro cognome in "Conti di Montefeltro", ma continuarono a risiedere nel castello di Monte Copiolo sino al loro trasferimento nella città di Urbino.
Il castello, che sorge a 1.033 metri sul livello del mare ebbe tre cinte di mura, più di dieci torri di guardia ed una popolazione che nel XIV secolo era stimata in circa 500 abitanti (www.castello. montecopiolo.com / www. uniurb.it/archeologiamedievale).
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