Oltre mille visitatori per l'Archeodromo a Poggibonsi
21/10/14 .- http://sienafree.it/
Oltre mille visitatori per l'Archeodromo a Poggibonsi (Siena, Italia)
Inaugurato l’innovativo progetto realizzato da Fondazione Musei Senesi con finanziamenti Arcus Spa. Presente Andrea Passina, Soprintendente beni archeologici della Toscana
Bussagli e Berti: “Grazie a tutti. La riscoperta del passato può e deve essere leva di crescita culturale, sociale, economica”
Ben oltre mille visitatori e tanti apprezzamenti per il neonato Archeodromo sorto sulla collina di Poggio Imperiale. Si è concluso con grande entusiasmo l’evento inaugurale che si è svolto nel fine settimana con, venerdì 17 ottobre, l’anteprima e sabato l’apertura alla città con eventi e ricostruzioni storiche che sono proseguiti anche nella giornata di domenica.
“Un entusiasmo e una partecipazione che ci fanno molto piacere – dice il Sindaco David Bussagli – perché sono segno di condivisione su progetti in cui la riscoperta del passato può e deve essere leva di crescita culturale, sociale, economica. Non a caso questo risultato si inserisce in un percorso più grande, che interessa la riqualificazione e la valorizzazione del complesso monumentale di Poggio Imperiale”.
L'Archeodromo di Poggio Imperiale è il primo museo open air italiano sull’Alto Medioevo. E un progetto della Fondazione Musei Senesi realizzato, grazie ai finanziamenti Arcus Spa, con il Comune di Poggibonsi e l’Università degli Studi di Siena in collaborazione con Arké Archeologia Sperimentale e Archeotipo srl.
Agli eventi inaugurali hanno preso parte il presidente della Fondazione Musei Senesi Gianni Resti, il direttore generale di ARCUS Spa Ettore Pietrabissa, il direttore del progetto Luigi Maria Di Corato (già direttore di Fondazione Musei Senesi ora direttore di Fondazione Brescia Musei), Marco Valenti, docente di Archeologia Medievale dell’Università degli studi di Siena, Francesco Frati, Pro Rettore dell’Università di Siena. Presente il sabato Andrea Pessina, Soprintendente Beni Archeologici della Toscana.
“Ringrazio tutti i soggetti a vario titolo coinvolti – dice Bussagli - ricordando in particolare le associazioni di volontariato che hanno dato il loro prezioso apporto come Protezione Civile. Grazie alla Pro Loco per la costante collaborazione, grazie ad ogni poggibonsese che ha voluto partecipare”.
“Un progetto corale che ha sollevato entusiasmo in tutti – dice l’assessore alla Cultura Nicola Berti - Cittadini e appassionati hanno apprezzato l'idea di ricostruire in modo filologico non soltanto gli strumenti e le abitazioni del periodo medievale ma anche la vita che si svolgeva in questi insediamenti”. Dopo il taglio del nastro di sabato pomeriggio infatti all’interno della longhouse per due giorni hanno lavorato “reenactors” in abiti d’epoca, grazie alla collaborazione di La Fara, Fortebraccio Veregrense, Curtis Winigia (Ares) e Archeotipo, che hanno riprodotto le attività tipiche di un villaggio di età carolingia.
“Un ringraziamento particolare – dicono Sindaco e Assessore – al professor Marco Valenti e al suo gruppo. La passione l’entusiasmo con cui hanno lavorato in questi mesi sono stati contagiosi e sicuramente determinanti per l’ottimo risultato raggiunto”.
L’Archeodromo riproduce in scala reale una delle più importanti scoperte fatte sulla collina di Poggio Imperiale, l’insediamento altomedievale in vita dal VI al X secolo, fatto di capanne e aree produttive, scoperto dagli archeologi dall'Università di Siena durante una campagna di scavi iniziata negli anni '90. Agli inizi del 2000, l’apertura del parco archeologico e monumentale prevedeva già la realizzazione di un futuro museo open air, dove ricostruire il piccolo villaggio del IX e X secolo per destinarlo a didattica e archeologia sperimentale e aperto a tutti, dagli specialisti alle scolaresche. Finalmente questo straordinario progetto ha preso forma in una prima fase progettuale in cui è stata ricostruita, secondo criteri strettamente filologici, la grande abitazione padronale e i suoi annessi. Si tratta di una capanna tipo longhouse, di circa 140 metri quadri, suddivisa in una zona domestica, una a uso misto e un magazzino. Ad affiancarla un largo orto, una forgia e un'articolata area artigianale composta da laboratori di falegname, cuoiaio e tintura di stoffe e lane.
Inaugurato l’innovativo progetto realizzato da Fondazione Musei Senesi con finanziamenti Arcus Spa. Presente Andrea Passina, Soprintendente beni archeologici della Toscana
Bussagli e Berti: “Grazie a tutti. La riscoperta del passato può e deve essere leva di crescita culturale, sociale, economica”
Ben oltre mille visitatori e tanti apprezzamenti per il neonato Archeodromo sorto sulla collina di Poggio Imperiale. Si è concluso con grande entusiasmo l’evento inaugurale che si è svolto nel fine settimana con, venerdì 17 ottobre, l’anteprima e sabato l’apertura alla città con eventi e ricostruzioni storiche che sono proseguiti anche nella giornata di domenica.
“Un entusiasmo e una partecipazione che ci fanno molto piacere – dice il Sindaco David Bussagli – perché sono segno di condivisione su progetti in cui la riscoperta del passato può e deve essere leva di crescita culturale, sociale, economica. Non a caso questo risultato si inserisce in un percorso più grande, che interessa la riqualificazione e la valorizzazione del complesso monumentale di Poggio Imperiale”.
L'Archeodromo di Poggio Imperiale è il primo museo open air italiano sull’Alto Medioevo. E un progetto della Fondazione Musei Senesi realizzato, grazie ai finanziamenti Arcus Spa, con il Comune di Poggibonsi e l’Università degli Studi di Siena in collaborazione con Arké Archeologia Sperimentale e Archeotipo srl.
Agli eventi inaugurali hanno preso parte il presidente della Fondazione Musei Senesi Gianni Resti, il direttore generale di ARCUS Spa Ettore Pietrabissa, il direttore del progetto Luigi Maria Di Corato (già direttore di Fondazione Musei Senesi ora direttore di Fondazione Brescia Musei), Marco Valenti, docente di Archeologia Medievale dell’Università degli studi di Siena, Francesco Frati, Pro Rettore dell’Università di Siena. Presente il sabato Andrea Pessina, Soprintendente Beni Archeologici della Toscana.
“Ringrazio tutti i soggetti a vario titolo coinvolti – dice Bussagli - ricordando in particolare le associazioni di volontariato che hanno dato il loro prezioso apporto come Protezione Civile. Grazie alla Pro Loco per la costante collaborazione, grazie ad ogni poggibonsese che ha voluto partecipare”.
“Un progetto corale che ha sollevato entusiasmo in tutti – dice l’assessore alla Cultura Nicola Berti - Cittadini e appassionati hanno apprezzato l'idea di ricostruire in modo filologico non soltanto gli strumenti e le abitazioni del periodo medievale ma anche la vita che si svolgeva in questi insediamenti”. Dopo il taglio del nastro di sabato pomeriggio infatti all’interno della longhouse per due giorni hanno lavorato “reenactors” in abiti d’epoca, grazie alla collaborazione di La Fara, Fortebraccio Veregrense, Curtis Winigia (Ares) e Archeotipo, che hanno riprodotto le attività tipiche di un villaggio di età carolingia.
“Un ringraziamento particolare – dicono Sindaco e Assessore – al professor Marco Valenti e al suo gruppo. La passione l’entusiasmo con cui hanno lavorato in questi mesi sono stati contagiosi e sicuramente determinanti per l’ottimo risultato raggiunto”.
L’Archeodromo riproduce in scala reale una delle più importanti scoperte fatte sulla collina di Poggio Imperiale, l’insediamento altomedievale in vita dal VI al X secolo, fatto di capanne e aree produttive, scoperto dagli archeologi dall'Università di Siena durante una campagna di scavi iniziata negli anni '90. Agli inizi del 2000, l’apertura del parco archeologico e monumentale prevedeva già la realizzazione di un futuro museo open air, dove ricostruire il piccolo villaggio del IX e X secolo per destinarlo a didattica e archeologia sperimentale e aperto a tutti, dagli specialisti alle scolaresche. Finalmente questo straordinario progetto ha preso forma in una prima fase progettuale in cui è stata ricostruita, secondo criteri strettamente filologici, la grande abitazione padronale e i suoi annessi. Si tratta di una capanna tipo longhouse, di circa 140 metri quadri, suddivisa in una zona domestica, una a uso misto e un magazzino. Ad affiancarla un largo orto, una forgia e un'articolata area artigianale composta da laboratori di falegname, cuoiaio e tintura di stoffe e lane.
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